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Il Graphic Design e le APP

Iniziamo con il piede giusto… sappiamo che vuol dire graphic design? “Il graphic design è la progettazione grafica che, attraverso colori, immagini e testi veicola visivamente un messaggio per renderlo il più chiaro possibile all’utente finale”.

Chi si occupa di grafica è il graphic designer. Presupposto indispensabile per essere definito tale è essere un professionista che deve avere una solida formazione, competenza ed esperienza. Qualsiasi progetto grafico infatti implica un’approfondita fase di studio per individuare i linguaggi, i colori e gli elementi visivi che rafforzino il messaggio che si vuole veicolare.

Oltre allo studio, anche il continuo aggiornamento è fondamentale per lavorare con successo in questo campo. Nell'ambito del design grafico vengono create moltissime tipologie di opere visive come manifesti, libri, pubblicità offline, advertising online, package, loghi, insegne, interfacce utente, siti internet e molto altro ancora.

Gli ultimi anni sono stati “rivoluzionari” per il graphic designer. I cambiamenti delle regole del marketing e dell'advertising hanno richiesto diversi approcci e competenze sempre più specifiche che includono anche molta familiarità con il web (sempre in continua evoluzione!).

Ora che abbiamo qualche piccola nozione in più, facciamoci la domanda fatidica… ma le APP di supporto alla creazione di contenuti visivi sono davvero utili ad un professionista della grafica?

Nì. 

Se il lavoro del grafico è inteso solamente come quello che prende degli elementi, li inserisce in uno spazio, cambia dei colori, scrive qualcosa e poi lo pubblica sui social o sul sito (o addirittura lo stampa) allora si, le APP di supporto, sono utili.

Io, che sono un graphic designer con esperienza ventennale e che oggi posso definirmi “un professionista”, in oltre vent’anni di lavoro ho voluto/dovuto cambiare costantemente le mie visioni e, soprattutto, aggiornare - in modo continuativo - i miei “skills” per poter stare al passo dei cambiamenti a volte attesi, a volte imposti; in alcuni casi soft in altri casi epocali.
Posso dire di aver superato e domato - come un “surfer affermato” - le onde più alte e meravigliose, perché ho avuto e continuo ad avere una curiosità morbosa verso tutto ciò che è creativo, innovativo e unconventional; e odio l’omologazione che spesso ci viene imposta dal “mercato del più forte”.

La mia formazione ha un imprinting che passa dagli anni d’oro della comunicazione tradizionale all’avvento della digitalizzazione globale ed è proprio grazie a questo bagaglio che ho le capacità di accogliere e utilizzare, oppure scartare, le nuove features che il mondo del digitale pone a disposizione oggi nel settore della grafica.

Non è il concetto di graphic design che cambia in funzione dell’avvento delle nuove APP, sono gli strumenti che diventando sempre più semplici, veloci, economici e soprattutto utilizzabili (così sembra) da tutti con estrema facilità.
Questo è il problema: ti fanno sentire un SUPER GRAFICO dopo un’ora di tutorial, 1 video e due post pubblicati online. 


Pur usando i modelli di Canva, Vista Create piuttosto che Adobe Express per produrre video, caroselli, advertising e quant’altro, non puoi dirti davvero “graphic designer” se non sai che cos’è una copy strategy, quali sono gli obiettivi di comunicazione, analizzare il prodotto/servizio da veicolare, la brand reputation da creare, la corporate identity da rafforzare; se non conosci la storia del prodotto, il suo posizionamento, il target di riferimento.

…. Lasciatemi dire senza paura di venir contraddetta che non ci si improvvisa professionisti della comunicazione e, in particolare del graphic design, neanche con tutte le APP del mondo al proprio servizio, se non c’è dietro studio, esperienza e soprattutto il confronto continuo e la condivisione costante di idee con tante altre figure professionali di settore. Ed è il risultato poi a dimostrarlo nel breve, medio e lungo termine.

Questo è quello che trasmettiamo, nella nostra agenzia di comunicazione, alle giovani leve: ben vengano le nuove APP, utilissime per mantenersi sempre al passo con i tempi, sperimentare, mettersi in gioco, “smanettare”… e soprattutto curiosare sempre con spirito critico e facendo attenzione alla filosofia del “è facile ed è per tutti”!  

C’è sempre un ma…, laddove studio, preparazione e formazione continua non sono contemplati: e allora lo dico con il cuore e ricordando le parole di Pino Daniele: essere professionisti nel mondo della comunicazione è “tutta ‘nata storia”.

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